• Il Canto Gregoriano Completo


    Nel palmo della tua mano

    Ogni registrazione con il rispettivo spartito e tutti i testi tradotti.



    NOVITÀ!!! In fase di registrazione il Vetus Ordo all’Abbazia Sainte-Madeleine du Barroux

    Si aggiungono in Neumz le Messe Tridentine delle domeniche e dei giorni festivi passati. Per accedervi è necessario il play-on-demand e, pertanto, al momento sono disponibili solo per i mecenati. Gli utenti con accesso gratuito potranno iniziare a godersi i canti del Vetus in modalità radio da luglio 2024.



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CHE COS'È NEUMZ?

Neumz è la sola registrazione completa di canto gregoriano al mondo. Oltre 7000 ore di registrazione disponibili in un’APP per iOS e Android

L’intero repertorio del canto gregoriano, comprendente sia Novus Ordo che Vetus Ordo, registrato dalle comunità di monache benedettine dell’Abbazia di Notre-Dame de Fidélité di Jouques e dai monaci benedettini dell’Abbazia Sainte-Madeleine du Barroux, in Provenza (Francia).


Ogni canto è sincronizzato con lo spartito in notazione quadrata, con il testo latino e con la sua traduzione nella lingua dell’utente.


Neumz è la prima registrazione e risorsa digitale completa per materiale liturgico. I contenuti del Salterio, Lezionario, Collettario, Antifonario, Responsorio e Graduale sono assemblati in un “Liber Digitalis” multimediale del XXI secolo.

 

     

  • Ufficio Divino

    Preghiera del mattino (Ad Matutinum)
    Lodi (Ad Laudes)
    Ora Prima (solo nel Vetus Ordo)
    Ore minori (Ad Tertiam, Ad Sextam and Ad Nonam)
    Vespri (Ad Vesperas)
    Compline (Ad Completorium)

  • Messa Ordinarium e Proprium

    Tutte le varianti dei canti dell’Ordinarium
    Proprii dei tre anni del ciclo Novus Ordo
    Messe Votive

  • Calendario Liturgico completo

    Neumz presenta il calendario liturgico in un semplice calendario solare di facile utilizzo. Ricalcoliamo l’ordine liturgico ogni anno, non hai bisogno di farlo tu!

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CANTO GREGORIANO

Registrazioni audio quotidiane delle sorelle di Notre-Dame de Fidélité di Jouques e dei monaci di Sainte-Madeleine du Barroux in alta definizione..

LIVE SCORES

Follow along with each chant’s square note score, which scrolls with the music.

TEXTS AND TRANSLATIONS

Facing page Latin to localised translations, currently available in English, Spanish, French, and Italian.

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  • Ascolta seguendo lo spartito
  • Disponibili tutti i testi in latino
  • Traduzioni in italiano, francese, inglese, tedesco e spagnolo
  • Ascolti on Demand non disponibili
  • Notifiche per le ore dell’Ufficio divino
  • Canti preferiti

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Due terzi dei proventi che riceveremo grazie agli abbonamenti andranno alle comunità monastiche. Il tuo sostegno aiuterà a rendere Neumz uno strumento migliore per unire il mondo nella preghiera comune della Chiesa, oltre ad aiutare direttamente le suore di Jouques, la loro fondazione in Benin e i monaci di Le Barroux.

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Chi Siamo

Neumz è il più vasto progetto discografico mai intrapreso


Le comunità delle quarantacinque monache dell’Abbazia di Jouques e dei cinquantatré monaci dell’Abbazia di Sainte-Madeleine du Barroux vivono lontano dal trambusto della vita moderna, in comunione con la natura e in silenziosa contemplazione. La loro vita è scandita dal ritmo ora et labora, prega e lavora, il fulcro dell’Ordine di San Benedetto. Le loro giornate sono suddivise dagli Uffici Liturgici delle Ore e prevedono quotidianamente la celebrazione della Messa.

I loro anni seguono le stagioni della terra ed il calendario liturgico, un ciclo di feste che celebra i Santi della Chiesa attraverso i quali meditano sulle Sacre Scritture. L’intera liturgia del Novus Ordo copre tre anni di registrazione. Comprende l’intero repertorio Gregoriano con migliaia di brani (l’equivalente di oltre 7000 dischi). Il ciclo completo del Vetus Ordo dura un anno, e aggiungerà ben oltre duemila ore di canti.

I Canti sono registrati in alta risoluzione dagli ingegneri della Odradek Records, un’etichetta discografica non profit, democratica, gestita dagli artisti con sede negli Stati Uniti e con il suostudiodi registrazione in Italia. Le registrazioni a Le Barroux sono rese possibili dal progetto triennaleRepertoriumHorizon Europe, operante nell’ambito della convenzione di sovvenzione n. 101095065, iniziato nel gennaio 2023.

Horizon Europe project


Nel corso di Repertorium, il team di Neumz è anche responsabile della digitalizzazione dell’archivio di Solesmes e sta contribuendo a creare strumenti di intelligenza artificiale per aiutare a studiare, trascrivere e identificare canti precedentemente non catalogati. L’intero archivio sarà disponibile al pubblico attraverso ilDigital Image Archive of Medieval Music (DIAMM) dell’Università di Oxford. Una selezione di nuovi canti riscoperti, forse non cantati per oltre un millennio, sarà aggiunta a Neumz nel 2025.



SCOPRI DI PIÙ SU REPERTORIUM

Testimonials


“… le registrazioni di voci pure prive di accompagnamento sono piene di suoni autentici come lo scricchiolio delle panche di legno, la tosse occasionale o la caduta di libri di preghiere e campane”

The Guardian





“Un’idea audace che il fondatore americano ha avuto durante i suoi studi musicali a Oxford. A quel tempo visitava spesso sua zia, monaca nel monastero di Jouques, e viveva un’atmosfera che l’università, pur con tutto il suo bagaglio teorico, non riusciva a trasmettere: il mondo misteriosamente arcaico, silenzioso e remoto del canto gregoriano. Oggi egli vuole far uscire il canto dal suo sacro isolamento e portarlo a tutti, in modo che tutti possano conoscere le ‘basi della tradizione musicale occidentale’.”

Frankfurter Allgemeine





“Le suore della comunità fondata nel 1967 sperano che le entrate del progetto discografico consentiranno loro di finanziare la loro abbazia in Africa, e [che il progetto] offrirà ‘pace, consolazione, speranza e un senso di comunione a chi è isolato a causa della pandemia di coronavirus.”

The Tablet



Comunità



 

 



L’abbazia di Jouques

L’ordine benedettino a Jouques, Francia



L’abbazia Notre Dame de Fidélité è un monastero benedettino situato a Jouques, vicino Aix-en-Provence. Fondato nel 1967 dalle suore dell’abbazia di Saint-Louis du Temple di Limon, il convento è diventato priorato indipendente nel 1970, e abbazia nel 1981. La crescita della comunità ha reso possibile la fondazione dell’abbazia Notre-Dame de Miséricorde a Rosans nella diocesi di Gap nel 1991, e poi del monastero Notre-Dame de l’Écoute in Benin (Pèporiyakou, diocesi di Natitingou) nel 2005. La terza badessa di Jouques, Madre Marie Monique Guttin, è stata eletta il 3 agosto 2017, anno in cui la comunità di Jouques contava quarantacinque sorelle, tra i 22 e i 90 anni.

Per maggiori informazioni visitawww.abbayedejouques.org



L’Abbazia di Sainte-Madeleine



L’Abbazia di Sainte-Madeleine è un monastero benedettino cattolico di sensibilità tradizionalista, situato a Le Barroux, Vaucluse, Francia; è stata fondata nel 1970 da dom Gérard Calvet (+2008) nell’antico priorato di La Madeleine (XI sec.) a Bédoin, ai piedi del Monte Ventoux, prima della costruzione dell’attuale abbazia di Le Barroux e della consacrazione della chiesa nel 1989 dal cardinale Gagnon. Attualmente è guidata da Dom Louis-Marie de Geyer d’Orth e conta 58 monaci. L’abbazia segue il Messale Romano precedente al 1969 (Messa Tridentina) e trasmette il suo Ufficio Divino quotidiano online da diversi anni. Nel 2002 otto monaci furono inviati a fondare una nuova comunità a Saint-Pierre-de-Clairac, vicino ad Agen (Lot-et-Garonne), il Monastero di Sainte-Marie de la Garde, da allora elevato al rango di abbazia e che attualmente conta 19 monaci.

Per maggiori informazioni visitawww.barroux.org


Il canto gregoriano

La più grande canzone d’amore mai registrata

Cantato per oltre 1000 anni senza interruzioni



Gregorian Chant



Il gregoriano è il canto della chiesa occidentale.
È nato nell’ottavo secolo alla corte carolingia, e diffusosi rapidamente in tutta Europa. L’ordine benedettino l’ha adottato come repertorio di canti per la sua liturgia e l’ha coltivato ininterrottamente da allora. I neumi, dal latino neuma, sono segni che rappresentano uno o più suoni.



Il Giorno Monastico



Il Giorno Monastico, che segue il ritmo del sole, si basa sul Salmo 113, A solis ortu usque ad occasum laudabile nomen Domini,

“from the rising of the sun to its going down,
The Lord’s name is to be praised.”

L’intero giorno ruota intorno alla Messa, che è l’asse centrale, ed è scandito dalle preghiere dell’ufficio, anche chiamate Liturgia delle Ore.




L’Ufficio Divino



Nella sua Regola, san Benedetto fornisce una suddivisione della giornata monastica bilanciata tra le preghiere dell’ufficio — o preghiere delle ore, che seguono il progredire del percorso del sole — e Lectio Divina, lavoro manuale e intellettuale, e riposo.

A differenza del repertorio della Messa, l’Ufficio Divino è essenzialmente composto da Antifone (l’antifona è una sorta di ritornello), che introduce e conclude la recitazione dei Salmi come anche le Risposte (che possono essere più o meno ornamentate), le Letture, gli Inni e l’apertura e la chiusura delle Preghiere. San Benedetto ha stabilito nelle sue regole che i monaci devono cantare l’intero Salterio, il libro dei Salmi, ogni settimana e questo viene fatto fin dal VI secolo.

Neumz offre la possibilità di ascoltare le ore canoniche della preghiera del primo mattino (Ad Matutinum), seguite dalle laudi (Ad Laudes), passando attraverso le cosiddette ore minori (Ora Prima [solo nel Vetus Ordo], Terza, Sesta e Nona) fino ad arrivare alla sera, ai canti dei Vespri (Ad Vesperas) e successivamente alla fine del giorno con le preghiere delle Compline (Ad Completorium).

    • Matins: 5 a.m.,
    • composed of two or three Nocturns,
    • followed by breakfast
    • and personal prayer
    MATINS
    • Lauds: 7.30 a.m.
    LAUDS
  • ORA PRIMA (VETUS ORDO)
    • Terce: 10.30 a.m.
    • on Feast days
    • followed by Mass
    • and then work
    TERCE
    • Sext: 12.45 p.m.,
    • followed by lunch,
    • rest and reading time
    SEXT
    • None: 2.45 p.m.,
    • followed by work
    NONE
    • Vespers: 5.30 p.m.
    • followed by Chapter
    • (community reunion)
    • and recreation
    VESPERS
    • Compline: 8 p.m.
    • followed by the Great Silence
    • of the night
    COMPLINE


Le ore Canoniche



Le ore Canoniche o Uffici rappresentano la divisione del giorno Cristiano, con preghiere fisse recitate o cantate in momenti particolari. Si riferiscono talvolta alle ore Canoniche del giorno monastico, la Liturgia delle Ore, o L’Ufficio Divino. Un Libro delle Ore contiene una selezione di queste preghiere, spesso minuziosamente decorate. Le radici di questa pratica vennero formalizzate nel secolo VIII e nel secolo XI i seguaci dell’Ordine di S. Benedetto friformarono ulteriormente le ore per riflettere la liturgia.

Il canto Gregoriano usato per cantare gli uffici prevede solitamente Antifone basate sui Salmi, con Responsori grandi più complessi cantati al Mattino, che si differenziano dai più semplici Responsori corti delle Ore Minori e delle Compline.

Alla fine dell’Ufficio viene cantata una delle quattro antifone Mariane: Alma Redemptoris Mater, Ave Regina caelorum, Regina caeli laetare, o Salve, Regina. Questi sono canti comparsi relativamente tardi, a partire dal secolo XI e sono molto più ricchi e complessi della maggior parte delle antifone dell’Ufficio.


La Messa

Neumz offre tutte le parti della
Messa e dell’Ufficio,
cantate, intonate o recitate in latino.


Dunque, per quanto riguarda la Messa, i canti dell’Ordinario (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, and Agnus Dei) e i canti Propri di ogni giorno (Introitus, Graduale, Tractus, Alleluja, Offertorium e Communio) possono essere ascoltati in corrispondenza del ciclo liturgico.



Struttura della Messa



La Messa è la principale forma di culto della Chiesa Cattolica Romana ed è divisa in due parti: la liturgia della Parola, che comprende letture della Bibbia e solitamente un sermone e la liturgia dell’Eucaristia, che culmina con il sacramento della Santa Comunione.

La parola “messa” viene dal latino “missa”, usata alla fine del servizio per congedare i fedeli: Ite, missa est. La parola “Cattolico” significa “universale”, e l’idea alla base della Messa Latina era di celebrare il culto in una lingua universale che potesse essere compresa da chiunque in tutte le parti del mondo. Dopo il Concilio Vaticano Secondo degli anni ‘60, è diventato più comune celebrare la Messa nella lingua parlata dalle persone comuni, diversa a seconda del luogo.

Nella tradizione del canto piano Gregoriano, tutte le sezioni della Messa possono essere cantate, ivi compreso il Proprio della Messa. Molti dei più intricati e complessi canti Gregoriani si trovano in parti della Messa con testi più corti e ripetitivi come il Kyrie e l’Agnus Dei; in testi espansivi come il Gloria e il Credo; e negli Offertori, dei quali alcuni dei più antichi esempi sono particolarmente ornati.



Forma Ordinaria



Conosciuto anche come “Novus Ordo”, o la “Messa di Paul VI”.



Forma straordinaria



Chiamato anche “Vetus Ordo”, “Rito tradizionale”, “Messa Tridentina”, “Messa tradizionale latina” o “Messa di San Pio V”.




L’ordinario



L’Ordinario della Messa cambia molto poco in rapporto al contesto liturgico o alla stagione e comprende cinque sezioni principali, usate nella struttura musicale della Messa: il Kyrie, il Gloria, il Credo, il Sanctus e l’Agnus Dei.


La Messa della domenica solitamente inizia con l’unzione dei fedeli con l’acqua Santa, un atto conosciuto con la parola Asperges. Una delle due antifone può essere cantata dal celebratore a questo punto: Asperges me, o Vidi aquam, che è cantata tra la Pasqua e la Pentecoste. Entrambe le antifone sono strutturate come l’Introito della Messa: prima il verso 1 (che include l’ Alleluia durante il periodo Pasquale), poi il verso 2 (preso dai Salmi), successivamente nella Messa di Pio V (la forma “straordinaria”) seguiti dalla dossologia del Gloria Patri (che è tuttavia omessa nel periodo della Passione e non è mai usata nella forma “ordinaria” della Messa di Paolo VI), ed infine una ripresa del verso 1. Il canto dell’antifona Vidi aquam è di solito più fiorito ed espansivo rispetto all’Asperges me.

Asperges me


Asperges me, Domine, hyssopo et mundabor,
Lavabis me, et super nivem dealbabor.
Miserere mei, Deus, secundum magnam misericordiam tuam.

Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto
Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in saecula saeculorum. Amen.

(Extraordinary Form Only)

Mi aspergerai, o Signore, con issopo e sarò mondato,
Mi laverai, e sarò piú bianco che la neve.
Abbi pietà di me, o Dio, secondo la tua grande misericordia.


Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
Come era in principio, e ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen.



Vidi aquam


Vidi aquam egredientem de templo, a latere dextro, alleluia:
Et omnes ad quos pervenit aqua ista, salvi facti sunt,
Et dicent: alleluia, alleluia.


Ho visto un’acqua che usciva dal tempio, dal lato destro, alleluia:
E tutti quelli ai quali giunse quest’acqua, furono salvi,
E dicono, alleluia, alleluia.

Curiosamente il Kyrie è in greco piuttosto che in latino. Nel Rito Straordinario, comprende tre articolazioni del Kyrie eleison (Signori, abbi pietà), tre enunciazioni del Christe eleison (Cristo, abbi pietà), e un finale triplice Kyrie eleison. Nel Rito Ordinario, con l’eccezione di alcune versioni del Kyrie dove la melodia non può permetterlo, ci sono spesso solo due articolazioni. Le melodie del Canto spesso riflettono la struttura di questa parte della Messa. Per esempio, alcune melodie possono fissare le tre enunciazioni finali del Kyrie eleison ad una tonalità più acuta rispetto al primo segmento del Kyrie, per creare un senso di costruzione di un climax o di conclusione.
La dossologia è un’espressione di lode; abbiamo già parlato della dossologia del Gloria Patri. Per il Gloria nella Messa Ordinaria ascoltiamo la Grande Dossologia, un testo più lungo che comincia con le parole Gloria in excelsis deo, come cantato dagli angeli nel vangelo di Luca nella nascita di Cristo. In ragione della lunghezza di questo testo, le regolazioni del canto sono spesso suddivise in frasi musicali che corrispondono al flusso delle parole.

Gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus bonae voluntatis. Laudamus te, benedicimus te, adoramus te, glorificamus te, gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam, Domine Deus, Rex caelestis, Deus Pater omnipotens.

Domine Fili unigenite, Jesu Christe, Domine Deus, Agnus Dei, Filius Patris, qui tollis peccata mundi, miserere nobis; qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram. Qui sedes ad dexteram Patris, miserere nobis.

Quoniam tu solus Sanctus, tu solus Dominus, tu solus Altissimus, Jesu Christe, cum Sancto Spiritu: in gloria Dei Patris. Amen.



Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.

Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.

Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

Il Credo è una recitazione del Credo niceno, una lista di credi originariamente stilati nel Primo Consiglio di Nicea (nell’attuale Turchia) nel quarto secolo avanti Cristo. Come per il Gloria, la lunghezza del testo porta ad una suddivisione nel canto. Il credo è stato l’ultimo canto Ordinario ad essere inserito nella Messa, quindi ci sono relativamente poche melodie di Credo diverse nella tradizione del Gregoriano.

Credo in unum Deum,
Patrem omnipotentem,
factorem cæli et terræ,
visibilium omnium et invisibilium.

Et in unum Dominum, Jesum Christum,
Filium Dei unigenitum,
et ex Patre natum ante omnia sæcula.
Deum de Deo, lumen de lumine, Deum verum de Deo vero,
genitum, non factum, consubstantialem Patri:
per quem omnia facta sunt.

Qui propter nos homines et propter nostram salutem
descendit de cælis.
Et incarnatus est de Spiritu Sancto
ex Maria Virgine, et homo factus est.

Crucifixus etiam pro nobis sub Pontio Pilato;
passus et sepultus est,
et resurrexit tertia die, secundum Scripturas,
et ascendit in cælum, sedet ad dexteram Patris.
Et iterum ventirus est cum gloria,
judicare vivos et mortuos,
cujus regni non erit finis.

Et in Spíritum Sanctum, Dominum et vivificantem:
qui ex Patre Filióque procedit.
Qui cum Patre et Filio simul adoratur et conglorificatur:
qui locutus est per prophetas.

Et unam, sanctam, catholicam et apostolicam Ecclesiam.
Confíteor unum baptisma in remissionem peccatorum.
Et exspecto resurrectionem mortuorum,
et vitam venturi sæculi. Amen.



Credo in un solo Dio,
Padre onnipotente,
Creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito Figlio di Dio,
nato dal Padre prima di tutti i secoli.
Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero,
generato, non creato, della stessa sostanza del Padre:
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza
discese dal cielo.
E per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato;
mori e fu sepolto,
il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture,
è salito al cielo, siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria,
per giudicare i vivi e i morti,
e il suo regno non avrà fine.

Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita,
e procede dal Padre e dal Figlio.
Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.

Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica.
Professo un solo Battesimo per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti,
e la vita del mondo che verrà. Amen.

‘Sanctus’ significa ‘Santo’ e questo canto inizia con tre affermazioni della parola (derivante dal triplice “kadosh” della preghiera ebraica conosciuta come Kedushah):

Sanctus, Sanctus, Sanctus
Dominus Deus Sabaoth.
Pleni sunt cæli et terra gloria tua.
Hosanna in excelsis.

Benedictus qui venit in nomine Domini.
Hosanna in excelsis.



Santo, santo, santo
il Signore Dio dell’universo.
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.
Osanna nell’alto dei cieli.

Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli.


La seconda parte di questa preghiera è il Benedictus. Il Sanctus e il Benedictus si ascoltano alla fine della Prefazione della Preghiera Eucaristica. La chiara struttura del Sanctus e del Benedictus, specialmente la ripetizione delle frasi chiave, è spesso riflessa nella struttura musicale dei canti.
Questa toccante preghiera enfatizza il sacrificio fatto da Gesù Cristo per tutti: Egli è l’Agnello di Dio. Come per altre preghiere che presentano frasi ripetute, il canto spesso fa eco alla chiara struttura delle parole.

Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, miserere nobis.
Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, dona nobis pacem.



Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace.
Queste parole tecnicamente appartengono alla Messa Ordinaria, sebbene siano così brevi da essere spesso omesse dalla struttura della Messa musicale e non sono soggette alla vasta gamma di canti composti per altre sezioni della Messa. L’Ite, missa est è l’usuale congedo della fine della Messa, rimpiazzato dal Benedicamus Domino nelle messe penitenziali che omettono il Gloria, cantante durante i periodi Pasquali e dell’Avvento.

Ite, missa est sfugge ad un’immediata traduzione e significa essenzialmente: “Andate, essa (la congregazione) è congedata”. Le più profonde implicazioni della missione e dell’evangelizzazione hanno portato a congedi vernacolari. Il canto per Benedicamus Domino (“Benediciamo il Signore”) è spesso identico a quello di Ite, missa est. Il Benedicamus Domino è anche cantato come un versetto alla fine di tutti gli Uffici delle ore canoniche. La risposta è Deo gratias: “Rendiamo grazie a Dio”.

I Propri



Il Proprio della Messa contiene altre sezioni che possono variare a seconda del contesto liturgico o del tempo dell’anno, compreso l’Introito, il Graduale, l’Alleluia (fatta eccezione per la Quaresima), Tratto (in Quaresima), Offertorio e Comunione.


L’Introito o Antifona dell’Entrata viene cantata nel momento in cui gli officianti fanno il loro ingresso. Di solito consiste in un ritornello, conosciuto come antifona, seguito dal verso del Salmo (tempo permettendo), una ripetizione dell’antifona, un’intonazione della dossologia del Gloria Patri e una ripresa finale dell’antifona. The Introit’s melodies are often characterised by reciting tones, when one note is repeated many times as the words are articulated.
I Graduali sono cantati dopo la lettura dal Nuovo Testamento. Il Graduale è un canto responsoriale spesso alternato con un verso ornato, che è di solito intonato da un solo cantore ed è a volte seguito da una ripresa della sezione di apertura per creare una struttura tripartita. Le melodie del Graduale sono spesso create attraverso un processo detto centonizzazione, nel quale i motivi a disposizione (in un fondo musicale) vengono collegati insieme, creando una famiglia di melodie distinte ma interconnesse.

L’Alleluia viene cantato prima della lettura del Vangelo, ad eccezione delle stagioni penitenziali come la Quaresima, quando invece si canta un Tratto. Gli Alleluia si dividono in due sezioni: l’Alleluia stesso, seguito dal “Verso del Salmo”. Queste sono collegate tramite l’utilizzo di un jubilus, che è un lungo e gioioso melisma (molte note che si susseguono in una sola sillaba) nell’ultima vocale dell’‘Alleluia’; ascoltiamo lo stesso jubilus alla fine del verso. Il canto del Tratto come il Graduale, è spesso formato usando la centonizzazione ed è solitamente basato su un testo del Salmo.

La pratica dell’aggiunta delle parole ai melismi espansivi del jubilus dell’Alleluia, si pensa sia evoluta in un’altra forma di canto conosciuta come Sequenze. Questi poemi cantati, strutturati tramite l’uso del distico, non sono parte della liturgia ufficiale ma rappresentano un’importante parte del repertorio Gregoriano.
Gli Offertori sono cantati all’inizio della preparazione dell’offerta del pane e del vino dell’Eucarestia. Prima del XII secolo, i canti Gregoriani per l’Offertorio spesso comprendevano versi molto elaborati, ma questa pratica più tardi scomparve e l’Offertorio venne strutturato in una maniera simile al Graduale o ad altri canti responsoriali, con un verso contrastante seguito da una ripetizione della sezione di apertura, conosciuta come repetenda.
I canti della Comunione sono cantati durante la distribuzione dell’Eucarestia e sono simili alla struttura dell’Introito: un’antifona (ritornello) con, in maniera facoltativa, una serie di versi del Salmo. Alcuni canti della Comunione sono di tonalità ambigua e possono essere di difficile categorizzazione in relazione ai normalimodi Gregoriani.


Altri informazioni


sul canto gregoriano:



La storia del canto gregoriano

Una breve introduzione
Come leggere le note quadrate

Infographic
Altri canti – tradizioni occidentale e orientale

Riti cattolici e varianti